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Arcangelo Ghisleri and the “Right to Barbarity”: Geography and Anti‐colonialism in Italy in the Age of Empire (1875–1914)

Antipode

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Abstract

This paper addresses the work of early critics of colonialism and Eurocentrism within Italian geography in the Age of Empire. At that time, a minority but rather influential group of Italian scholars, influenced by the international debates promoted by the anarchist geographers Reclus, Kropotkin and Mečnikov, fumed publicly at Italy's colonial ambitions in Africa. Their positions assumed, at least in the case of Arcangelo Ghisleri, the character of a radical critique of both political and cultural European hegemony. These approaches were linked to a similar critique of “internal colonialism”, both Austrian in the Italian‐speaking regions of Trento and Trieste, and Piedmontese in southern Italy. Based on primary sources, and drawing on the international literature on imperial geography and colonial and postcolonial sciences, this paper conjures up the Italian example to discuss how some European geographers of the Age of Empire were also early critics of racism, colonialism and chauvinism, and how these historical experiences can serve current debates on critical, radical and anarchist geographies. Questo articolo analizza il lavoro di uno tra i primi geografi anticolonialisti, Arcangelo Ghisleri, che fu anche tra i protagonisti della circolazione e traduzione delle idee di Élisée Reclus in Italia. Attraverso l'analisi di fonti primarie, mostro come Ghisleri, repubblicano di sinistra, partecipò in una critica dell'imperialismo che non si limitava all'opposizione politica contro singoli eventi come le politiche imperiali italiane in Africa, ma metteva in discussione tutto il discorso coloniale. I circuiti internazionali che elaborarono tali critiche, fortemente influenzati dall'anarchismo, proposero una precoce messa in discussione dell'unicità del punto di vista della geografia, rifiutando l'etnocentrismo e sostenendo visioni scientifiche che tentassero di comprendere empaticamente il punto di vista dell'Altro. Questo articolo porta un contributo ai dibattiti attuali sulle geografie anarchiche esplorando le basi storiche della loro costruzione transnazionale e cosmopolita, nonché ai dibattiti attuali sul postcolonialismo, fornendo un ulteriore caso di studio sulle geografie eterodosse e anticolonialiste in Europa.